COMMENTI (SBOBINATI) AI VANGELI FESTIVI

II Domenica per Annum

Vangelo: Gv. 1, 29-34

In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di Lui disse: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo! Ecco Colui del quale io dissi: dopo di me viene un Uomo che mi è passato avanti, perchè era prima di me. Io non Lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua, perchè Egli fosse fatto conoscere in Israele".

Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di Lui. Io non Lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è Colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che Questi e il Figlio di Dio.

Cerchiamo di capire il Vangelo di Giovanni Evangelista.

I tre Evangelisti: Luca, Marco e Matteo descrivono il momento del Battesimo di Gesù e, quando questo si conclude, tutti e tre raccontano quello che avviene dopo: "Discese sopra di Lui lo Spirito Santo in forma corporea, come colomba (sembrava una colomba anche se non era una colomba) e una Voce venne dal Cielo: "Tu sei il Figlio Mio diletto, in Te mi compiaccio".

Dopo il battesimo di Gesù, Giovanni Battista ha questa rivelazione dal Cielo: lo Spirito che scende sopra Gesù sotto forma di colomba.

Lo stesso dice Luca nel suo vangelo.

Marco e Matteo dicono: "Appena battezzato, Gesù uscì fuori dall'acqua ed ecco che si aprirono i Cieli e vide lo Spirito di Dio discendere come colomba e venirGli sopra. ed ecco che una Voce dal Cielo diceva: Questo è il Figlio mio diletto nel Quale mi compiaccio"

Giovanni (con Andrea) era un discepolo di Giovanni Battista. e ha conosciuto Gesù quando questi è andato a farsi battezzare da Giovanni Battista, quindi Giovanni può testimoniare quello che è successo quel giorno, e riporta che il Battista ha detto: "Ecco l'Agnello di Dio, Colui che toglie i peccati del mondo".

"Toglie": in latino il verbo togliere significa anche "sostenere", cioè colui che prende su di sè i peccati del mondo.

Giovanni Battista continua: "Ecco Colui del quale io dissi: dopo di me viene un Uomo che mi è passato avanti perchè era prima di me. Io non Lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perchè Egli fosse fatto conoscere ad Israele". Giovanni testimonia di aver sentito queste parole e aggiunge: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal Cielo e posarsi su di Lui".

"Io non Lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: l'Uomo sul Quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è Colui che battezza in Spirito Santo". E' a questo punto che si inserisce la frase di Giovanni evangelista.

Il Vangelo di Giovanni è particolare e un po' diverso dagli altri: innanzitutto è stato scritto molto tempo dopo. Nel Vangelo di Giovanni non è presente solo la Persona di Gesù che si muove, ma è presente anche una certa teologia, una certa riflessione sulla figura di Gesù.

Giovanni dice qualche cosa di più degli altri evangelisti, perchè lui approfondendo il mistero di Gesù, ha compreso, poco alla volta, che Gesù era veramente il Dio incarnato: il Figlio di Dio.

Questo è il motivo per il quale il Vangelo di oggi conclude con una frase che non è sicuramente di Giovanni Battista: il Battista, in un secondo tempo, manderà i suoi discepoli (Giovanni, Andrea ed altri...) da Gesù per chiederGli se è Lui il Messia. Ciò dimostra che Giovanni Battista di per sè non aveva le idee molto chiare sulla Persona di Gesù; le parole che ha pronunciato nel giorno del battesimo le ha dette perchè ispirategli dallo Spirito Santo.

Giovanni l'evangelista, come dicevo prima, nel suo Vangelo, ogni tanto mette delle osservazioni determinate dall'approfondimento della sua conoscenza di Gesù: " E io ho visto (lui era presente) e ho reso testimonianza che Questi è il Figlio di Dio". Questa è la frase importante che conclude il brano di Vangelo che abbiamo letto oggi.

Giovanni Battista parla di "Agnello di Dio", concetto che noi riprendiamo durante la S.Messa.: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo...;".

L'immagine dell'Agnello è proprio caratteristica di Giovanni l'evangelista (gli altri evangelisti non la usano) e non la usa solo nel suo Vangelo ma la riprende anche nell'Apocalisse, dove il Salvatore è presentato come l'Agnello immolato che ha redento, che ha riscattato, che ha aperto i sigilli del "libro" su cui c'è scritta la vita di ognuno di noi . L'Agnello immolato è l'unico che possa vedere, conoscere, avere chiaramente davanti tutto quello che noi abbiamo fatto, ed è l'unico che può decretare una sentenza di assoluzione o di condanna della nostra vita.

Con questo concetto che ha fatto suo Giovanni l'evangelistA, vuol farci comprendere che Gesù Cristo è l'unica Persona che può aprire i "sigilli" della nostra vita: tutti gli altri, i Santi, i profeti..... niente!! I Grandi uomini erano là (nell'Apocalisse) che cercavano di aprire il libro della vita... ma niente da fare.

Avete presente come sono fatti i segnalibri di fettuccia che si mettono tra una pagina e l'altra dei libri? Si tira la fettuccia e il libro si apre alla pagina desiderata.

Immaginate che ognuno di noi abbia la propria "fettuccia" (ingresso) nel libro della vita...., in questo "grandissimo computer" che è Dio: l'albero della scienza del bene e del male...., e che solamente Gesù possa accedere in questo computer e aprire il nostro "file" per vedere cosa c'è scritto e che cosa si può cancellare o tenere.

Solamente Gesù!

Ognuno di noi quando morirà si troverà davanti la figura di Gesù Cristo! Questa verità è da tenere ben presente. Cerchiamo di imprimerci nella mente l'Immagine di Gesù desunta dalla Sindone perchè quello sarà il Volto che vedremo quando arriveremo di là. Gesù sarà il nostro Giudice, ma.... un Giudice che prima è stato Agnello.

Con l'immagine dell'Agnello non si allude solo all'agnello Pasquale, l'agnello degli ebrei che veniva ucciso il giorno della Pasqua e con il sangue del quale veniva asperso ogni presente. Colui che era presente a questa benedizione, fatta con il sangue, riceveva l'assoluzione di tutti i suoi peccati.

Ecco perchè la gente andava a Gerusalemme a Pasqua: ci andava per farsi togliere i peccati, proprio come se io, in questo momento, prendessi il "secchiello" dell'acqua Santa e vi dicessi: " Vi aspergo (vi bagno) con l'acqua Santa e tutti coloro che ne riceveranno anche una sola goccia su di sè, avranno rimessi tutti i peccati senza bisogno di andare al confessionale per farne l'elenco".

Pensate: con un solo gesto tutti i peccati rimessi! Così era per gli ebrei: assoluzione generale una volta all'anno: da qui nasce la tradizione della Confessione e Comunione Pasquale. La Pasqua per gli ebrei non era solo un'usanza, era un vero e proprio Sacramento ebraico: Segno sensibile ed efficace della Grazia.

Per gli ebrei il Sacramento era l'agnello sacrificato, ma Giovanni comprende che il Sacramento cristiano è Gesù: nella misura in cui Lui assolve i peccati, i peccati sono rimessi.

Giovanni parte dalla figura dell'agnello Pasquale che all'inizio era salvezza: vi ricordo il fatto di quando gli ebrei dovevano uscire dall'Egitto. In quella notte tutti i "maghi" che sapevano evocare la potenza di Satana (le prime cinque piaghe d'Egitto invocate da Mosè sugli Egiziani sono state ripetute poi dai maghi d'Egitto per dimostrare che quello che veniva fatto in Nome di Dio poteva essere fatto anche in nome di Satana, con la "piccola" differenza che poi Dio ha continuato e Satana no, perchè i poteri di Satana sono limitati...); ripeto: in quella notte in cui gli ebrei uscirono dall'Egitto, tutti i "maghi e le profetesse d'Egitto" hanno fatto tutti gli scongiuri possibili per invocare la potenza di Satana contro i figli d'Israele: è stata una notte tremenda! "Per le vie (della cittadina d'Egitto) passava l'angelo della morte per far morire tutti i bambini ebrei primogeniti", e l'angelo della morte non è un Angelo di Dio ma di Satana..

Ma ecco che il Signore dice: "Mosè, prendete un agnello, uccidetelo, fatelo cuocere per mangiarlo poi durante il vostro viaggio di fuga dall'Egitto, però, prima, prendete il suo sangue e mettetelo sugli stipiti delle vostre case: in quelle case Satana non potrà entrare".

Tutti coloro che hanno creduto a queste Parole e hanno messo il sangue sullo stipite della loro porta si sono salvati dall'ira e dall'odio di Satana; non è stato così per gli altri: i primogeniti degli ebrei si sono salvati, i primogeniti degli egiziani (i cui genitori non hanno creduto alle Parole di Dio) sono morti. In quella brutta notte urla e gemiti di madri uscivano dalle case degli egiziani, madri che vedevano i loro figli morire...

E' pericoloso evocare Satana. Non si scherza con Satana! State attenti voi ragazzi; non ascoltate l'amico "furbino" che vuole fare il gioco del "bicchierino" o delle "lettere".... perchè potreste procurarvi disgrazie, ansietà, timori.

Il discorso dell'agnello è un discorso molto vasto; l'agnello non è usato solo come esempio o paragone ma è una realtà che è esistita nel popolo ebraico e che tutti gli anni viene ricordata a Pasqua. E' una realtà importantissima perchè Gesù Cristo si pone come Agnello per difenderci da Satana e per rimetterci i nostri peccati: la difesa da Satana proprio come è avvenuta in Egitto, e la remissione dei peccati come avveniva durante i sacrifici della Pasqua ebraica.

Giovanni, che ha capito il concetto dell'agnello lo usa per farci comprendere cosa vuol dire per noi Gesù, il cui Nome significa Dio che salva.

Gesù Cristo è l'Agnello, Gesù Cristo è la persona che ci difende e ci purifica. Nessun altro può fare altrettanto, anche se ci viene detto che ci sono la polizia, i carabinieri, i Giudici a difenderci....L'unica difesa vera e sicura è quella di mettersi nelle mani di Dio!

Fidiamoci anche degli uomini.... ma... confidiamo solo nel Signore!

Ciascuno di noi, prima di muoversi, di viaggiare, di affrontare dei pericoli, si ricordi sempre di invocare il Nome di Gesù.

Il Nome di Gesù è la nostra protezione e la nostra difesa, e... se qualche volta ci sentiamo peccatori, Gesù è l'Agnello il cui sangue ci ha "lavato" perchè è stato Lui a offrirsi come Agnello sacrificale.

Gesù, con la Sua morte accettata, ha in mano la nostra redenzione, la nostra salvezza; Lui può rimettere a posto tutte le nostre "cose" perchè ha già pagato per noi. Attenzione però, perchè il pagare di Gesù non è stato un pagare automatico: noi dobbiamo chiedere a Lui, rivolgerci a Lui...., se noi ci dimentichiamo di Lui, il Suo è stato un pagamento fatto invano.

Giorno per giorno, ora per ora mettiamoci sempre in contatto con il Signore, perchè il contatto con Lui è protezione, accettazione dei nostri peccati, e soprattutto è il significato vero di quello che la nostra anima cerca.

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