COMMENTI (SBOBINATI) AI VANGELI FESTIVI

Ascensione del Signore

Vangelo: Mt. 28, 16-20

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.

Quando Lo videro, Gli si prostrarono; alcuni però dubitavano. E Gesù avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in Cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni, battezzandole nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.

Ecco, Io sono con voi tutti giorni, fino alla fine del mondo".

L'Ascensione viene raccontata più da quelli che sono "venuti" dopo, che non da coloro che erano presenti.

Un racconto lo abbiamo dagli Atti degli Apostoli ; un altro racconto lo abbiamo in San Paolo, e poi in Matteo, che, anche se molto laconico, è però essenziale.

Matteo si ferma su parole di autorità che per lui sono più importanti del fatto in se stesso di Gesù che sale al Cielo. Si ferma sulle parole: "Mi è stato dato ogni potere in Cielo e in terra".

Con queste parole Gesù dice qualche cosa di veramente grande.

Gesù dicendo: "Andate dunque e ammaestrate tutte le Nazioni" dà agli apostoli un impegno non indifferente, anche se a quell'epoca i mezzi di comunicazione erano più semplici di quelli attuali. Infatti in 20 o 30 anni, gli Apostoli hanno diffuso il Suo messaggio in una maniera sorprendente. Oggi avremmo tantissime difficoltà per passare da una Nazione all'altra: difficoltà di documenti, difficoltà di lingua, difficoltà di mentalità, mentre, invece, a quell'epoca l'Impero Romano aveva un po' pianificato e pareggiato le "strade" e la mentalità.

Aggiunge Gesù: "Battezzandole nel Nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo": un passaggio che le persone devono fare attraverso il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Il Signore ha detto: "Io sono la porta, Io sono la Via".

Fare i discepoli non significa solo annunciare, ma anche fare un lungo lavoro di istruzione, quindi viene loro indicato la strada lungo la quale far "passare" le persone: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo.

Per Gesù è importante capire queste tre Realtà che sono alla base della comunicazione.

Padre e Figlio: amore ed energia.

Figlio e Padre: energia che intercorre in questo tipo di rapporto "diverso". Caratteristiche che per Matteo sono importantissime perchè sono alla base dell'universalità del Vangelo in quanto ci saranno sempre dei padri, dei figli; in quanto ci saranno sempre persone che si amano.

Battezzare, immergere nella vera Realtà affinché l'uomo capisca che cosa significhi essere padre, essere figlio,

Affinché l'uomo capisca la stessa Realtà di Gesù che è contemporaneamente Padre e Figlio, proprio come capita nella vita, che una persona prima è figlio e poi diventa padre, e da vecchi, prima si era padri e poi si ridiventa figli (infatti quando si è anziani sono i figli che guidano. Gesù stesso lo ricorda a Pietro: "Pietro quando eri giovane andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio saranno gli altri ad accompagnarti).

Questo tipo di "interscambio" c'è nella vita, come c'è il discorso del "legare e sciogliere".

La vita non è fatta solo per "legare", come non è fatta solo per "sciogliere". Tutte queste caratteristiche, se usate bene, assicurano la pace e la serenità nei rapporti umani.

Questo è un aspetto di : "Ad insegnare loro tutto ciò che vi ho comandato".

Il messaggio di Gesù, come dicevo prima, è importatissimo, forse più del fatto stesso dell'Ascensione.

Gesù conclude dicendo: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo".

La Realtà dell'Ascensione è una conclusione che ci pone davanti a un fatto: Gesù che se ne va!

Considerando questa Realtà (Gesù avrebbe potuto rimanere definitivamente con noi, fino alla fine del mondo) ci accorgiamo che Dio pronuncia prima un sì e poi un no.

Dio pronuncia un sì con l'incarnazione: Dio che assume la nostra natura, Dio che ha fiducia nella natura umana, quindi non la considera intrinsecamente cattiva o tendenzialmente peccatrice. Dio che si fa uomo e vive la vita dell'uomo, Dio che dice sì all'uomo assumendone la mentalità di quell'epoca, accettando la mentalità dei Suoi genitori (anche se ogni tanto deve ridimensionarli, come ha fatto a 12 anni nel Tempio), per insegnare a valorizzare la fase della vita umana terrena. Contemporaneamente, però, ha anche detto no con l'Ascensione: "Sono venuto in mezzo a voi, sono stato in mezzo a voi, però, Io sono "Altro", Io sono qualche cosa di più "grande": non metteteMi alla stregua degli altri uomini e degli altri profeti perchè Io sono Dio. Per il fatto che Mi sono incarnato non potete circoscriverMi nella vostra vita terrena, perchè Io sono molto più vasto, ma soprattutto, sono sostanzialmente "Altro", e ve lo dimostro con la Mia Ascensione al Cielo. Sono stato con voi, vi ho insegnato, ma ora ritorno ad esser quello che sono: Dio".

Questo potrebbe sembrare un discorso semplice, ma non lo è, perchè vediamo, sempre, nella storia del cristianesimo le due tendenze del sì e del no,; tendenze che certe volte riescono a coesistere, mentre altre volte si scontrano.

Si parla di umanesimo cristiano, ma tante volte il sostantivo assorbe l'aggettivo: rimane l'umanesimo senza il cristiano.

Si parla di umanesimo cristiano, ma tante volte rimane il cristiano ma non l'umano....

La storia della Chiesa la dobbiamo vedere sempre sotto questo aspetto. Ci sono state delle epoche in cui il "cristiano" ha soppresso "l'umano", e ci sono delle epoche in cui "l'umano" sopprime il "cristiano" (come la nostra).

Il timor di Dio non è la paura di Dio, ma è il rispetto di Dio. Rispetto verso una realtà che trascende la nostra realtà.

Il Soprannaturale -Gesù Cristo- ci deve portare al timore di Dio. Quel timore che sempre invadeva gli uomini all'apparizione degli Angeli.

L'Angelo dice a Maria: "Non temere.."; l'Angelo dice agli Apostoli, dopo la Resurrezione: "Non temete...". Questo perchè ci si trova davanti a una realtà che è "sopra" la natura; una realtà superiore che non può essere circoscritta dalla natura umana, dalla vita umana e dalla struttura umana.

Se si ha chiaro questo concetto si possono evitare degli errori, che purtroppo nella storia sono avvenuti. Prendiamo ad esempio la cultura: non si può ridurre tutto il messaggio di Gesù a un discorso di cultura umana perchè è "qualche cosa" di più: un di più qualitativamente. Leggete bene il discorso della Montagna, che è poi il discorso programmatico di Gesù, e vi accorgerete che non è facilmente applicabile, soprattutto con le sole proprie forze; infatti Gesù dice in continuazione: "Potrebbe essere impossibile a voi, umanamente parlando, ma è possibile con Dio".

Gesù ha sempre come punto di riferimento Dio, non solo per comprendere le realtà di Cristo, le realtà cristiane, ma per la loro attuazione: "Senza di me non potete fare nulla".

Coloro che credono di usare il nome di cristiano, ma rimangono esclusivamente uomini con la convinzione di fondare tutto sulle proprie forze, sulla propria mente... si sbagliano!!!

La vera teologia (la vera e non quella di coloro che hanno le idee "incrociate"....) è superiore alla scienza, perchè i contenuti sono superiori e non possono essere ridotti alla stregua di una scienza, anche se questa "tendenza" c'è sempre stata nella storia della Chiesa: lo gnosticismo. Lo gnosticismo cerca di ridurre tutto il messaggio di Cristo ad una bellissima ideologia umana, a una scienza umana.

Anche nell'ambito della scienza stessa, della natura delle cose, l'uomo facilmente dimentica delle realtà che sono divine e che sono alla base della struttura del mondo, delle molecole, e di tutto ciò che ci circonda. E dimenticandosi di questa componente divina che sta dentro nella realtà umana, l'uomo combina un "mucchio" di pasticci, proprio nell'ambito delle realtà terrene.

E' bene che gli scienziati studino, sperimentino...., ma attenzione, perchè c'è un punto di riferimento che è Dio, che è la creazione di Dio e che è fondamentale per non andare "fuori strada".

Oggigiorno la gente muore di tumore, non c'è famiglia che non sia toccata, e questo dipende da tutto l'inquinamento atmosferico e da tutte le "cose" che mangiamo. Chi ha provocato ciò? Non certamente Dio. Il tutto è dovuto a manovre errate di uomini che non hanno timore di Dio, e che invece dovrebbero averlo per evitare di "fare" cose sbagliate che producono la morte e non la vita.

Questa antinomia è sempre insita, non solo nell'ambito della scienza, ma è insita anche nell'ambito della vita sociale. Certe impostazioni totalitarie hanno sempre pensato in questo modo: noi cambiamo le strutture e cambierà anche la gente. E' da pazzi illudersi di formare la coscienza, lo spirito dell'uomo attraverso delle strutture esterne.

Questo tipo di ragionamento, che potrebbe "filare" in se stesso, con la storia si è rivelato errato: la rivoluzione francese ha cambiato le strutture ma non ha cambiato la testa dell'uomo; il comunismo ha cambiato, imponendole con la forza, delle strutture, ma non ha cambiato l'intimo, l'interiorità dell'uomo. Certe impostazioni religiose, durante la storia del cristianesimo, hanno creduto, impostando delle strutture in maniera forte, o con violenza sottile, di cambiare il "dentro" dell'uomo ma non ci sono riuscite.

Si sentono certi discorsi: "Io mando mio figlio in un collegio cristiano così ne faccio un cristiano..." e invece, a volte, coloro che escono dal collegio non sono affatto cristiani, e... questo vale anche per molti che escono dall'Università Cattolica.

Gesù vuole che si parli all'intimo dell'uomo, ecco perchè insiste che gli Apostoli intervengano con il sistema giusto per insegnare, chiarire, aiutare.. ma, non con quello dell'imporre.

Sarebbe troppo semplicistico imporre! Certo, abbiamo avuto (come dicevo prima) dei periodi in cui, quando il re si convertiva al cristianesimo anche tutti i sudditi lo dovevano fare, altrimenti...., ma questo non è il sistema di Gesù!

Gesù vuole entrare nel cuore dell'uomo, nella coscienza dell'uomo perchè sia l'iomo stesso a capire e ad "arrivare", e.. questo richiede del tempo. L'educazione è anche una questione di tempo: si dice che con il tempo e la grazia maturino i cristiani.

L'Ascensione di Gesù al Cielo ripropone a ciascuno di noi questi tipi di pensieri:

"Io quando parlo con gli altri ho presente la Realtà di Dio, o penso che tutto sia riducibile a una questione umana?

Quando cerco di fare qualche cosa comprendo che c'è questa imponderabilità, dal punto di vista umano, che è la grazia, che è Dio, il Quale c'è in tutte le cose?

Quando faccio un programma ho il coraggio di dire: se Dio vorrà?".

L'Ascensione al Cielo ci immette nella realtà della vita in modo diverso da quello che ci aveva trovato Gesù al suo arrivo.

Gesù ha detto: "Io sono venuto, Mi sono incarnato, vi ho fatto vedere...., adesso voi dovete continuare ricordandovi però che c'è una Realtà Soprannaturale che è quella che vi investirà nella Vita eterna, e che è quella che deve essere alla base di ogni vostro ragionamento e di ogni vostra azione, perchè Io sono sì Uomo ma sono anche Dio. E se voi credete di circoscrivere la Mia umanità al fatto avvenuto 2000 anni fa vi sbagliate, perchè in questo caso Mi riducete allo stato umano, mentre Io sono sì di natura umana, ma soprattutto, da sempre, di natura Divina. Io sono Colui che è".

[ Home | Cosa fa | Chi è | Cosa diceSussidiInterpretiSchola Cantorum ]


http://www.agmen.com/don.varnava