COMMENTI (SBOBINATI) AI VANGELI FESTIVI

III Domenica di Avvento

Vangelo: Lc. 21, 25-28; 34-36

In quel tempo, Gesù disse ai Suoi discepoli: "Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'Uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State ben attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'Uomo".

Potrebbe sembrare un discorso "millenarista", pessimista, fatto di paure e di terrori, ma il Signore lo fa perché ciascuno di noi comprenda che non c'è niente che può continuare nel tempo sulla terra: ognuno di noi finirà; finirà anche la stessa vita dell'umanità, la vita del creato. Ci sarà un tempo in cui tutto finirà.

Gesù ci avvisa di questo, non per essere un "uccello del malaugurio", ma per consigliarci di cambiare: "Se potete cambiare la vostra vita e la vita del mondo, cambiatela; se non potete cambiare, tenete però presente che non durerà per sempre".

Gesù dice: "Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte", ma non ci dice da chi saranno sconvolte; non ci dice se si sconvolgeranno da sole o se ci sarà qualche cosa che le sconvolgerà, magari lo stesso uomo. L'uomo ne fa di "dissennatezze",,. quindi... è capace di scombinare, di sconvolgere...: lo sta già facendo!

Il centro della terra ha un suo asse di rotazione, ma c'è della gente che si "diverte" a sparare delle bombe atomiche nel sottosuolo, quindi nessuna meraviglia se le temperature cambiano, se le stagioni mutano irregolarmente, se le situazioni vulcaniche appaiono anche in superficie, o appena appena sotto. In Umbria sono stati convocati i vulcanologi perché sotto terra c'è il fuoco...

Le "cose" cambiano, mutano, ma a volte è l'uomo che scatena queste forze con degli atteggiamenti dissennati chiamati scientifici: esperimenti scientifici!

Un esperimento scientifico deve dare la vita all'uomo e non toglierla!

Quindi... può benissimo succedere che le potenze dei cieli siano sconvolte dallo stesso uomo. L'uomo che rovina e fa perire il regalo che Dio gli ha fatto, e insieme al regalo... perisce anche lui!

Può succedere questo, ma può anche succedere che dopo migliaia, migliaia di secoli ogni cosa si dissolva o si sfasci...

Perché il Signore ci dice queste cose? Perché ognuno di noi arrivi ad analizzare la propria vita.

L'atteggiamento di superbia di tante persone giovani dovrebbe essere ridimensionato dalle Parole di Gesù. Loro infatti pensano che la vita vada sempre allo stesso modo; lo pensano soprattutto quelli ai quali va sempre tutto bene: pensano che la vita sia immortale, che i loro affari siano sempre fiorenti...

Il Signore in tante occasioni ci ha mandato dei segni: ricordiamo le piaghe d'Egitto..., i sogni del Faraone: le sette vacche grasse e le sette vacche magre..., un avviso, e chi ha avuto l'accortezza di risparmiare durante l'abbondanza ha avuto la fortuna di sopravvivere durante la carestia.

Noi non siamo eterni, quindi ci sarà il momento in cui dovremo comparire davanti a Gesù: "Vegliate e pregate in ogni momento perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'Uomo".

Interessantissima questa frase: "La forza di comparire..."!

Forza di comparire davanti al Figlio dell'Uomo! Che cosa ci permette di comparire davanti a Lui e non di fuggire come fuggirono i diavoli alla Sua presenza?

La cosa peggiore è sentire il bisogno di fuggire la presenza di Dio; succede quando la Sua presenza è stata ignorata e volutamente messa da parte. Chi si è comportato così durante la vita terrena non riesce poi a sopportarne la presenza dopo la morte... Comportamento tipico di Satana: volutamente Lo ha ignorato, quindi poi non ha potuto sopportare più né la Sua presenza, né la presenza di qualsiasi altra persona onesta.

Il disonesto non può stare vicino agli onesti se non nella misura in cui cerca di corromperli o di imbrogliarli, ma al vero onesto il diavolo non sa stare vicino, ed è così anche per coloro che si comportano malignamente.

Il bene e il male non possono convivere. Il male, in un certo qual modo, lascia sempre la sua impronta, deteriora il bene e gli toglie energia, ma se il bene è molto forte è il male che fugge.

Sarebbe veramente disastroso per noi se "arrivando di là" e trovandoci di fronte alla forza positiva di Dio, sentissimo il desiderio di fuggire lontano da Lui. Perché questo non succeda bisogna che in ciascuno di noi, poco alla volta, si formi un vero rapporto di convivenza con il Signore; rapporto che si basa sull'amore. Un amore che però non sia fatto solo di sentimento.

Il Signore ci dice: "State attenti che i vostri cuori non si appesantiscano".

Quando si è appesantiti si è senza "slancio", si è svuotati di dentro: apatia, accidia...

Tutto quello che ci sta attorno, tutte le vicende negative "reclamizzate" e "ingigantite" dalla televisione (c'erano anche una volta ma ne eravamo meno informati...) "svuotano", fanno passare la voglia di fare il bene. Invece bisogna fare il bene lo stesso!

Il nostro cuore non si deve appesantire davanti al male, ma anzi deve essere intrepido, continuare ad operare il bene, produrre, mandare avanti la vita!

"I vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni...". Dissipazioni sta per dispersioni. Dispersioni di tempo.

A questo punto anch'io faccio un mio esame di coscienza: ci sono 1440 minuti in ventiquattr'ore... e basta un minuto per salvare la propria anima. Basta un minuto, e... se uno dice: "Signore salvami", si salva!

1440 minuti in ventiquattr'ore e...(lo dite voi stessi) non trovo cinque minuti per pregare! Cinque minuti su 1440 minuti! Mancanza di tempo? Vi assicuro che man mano si va avanti nella vita e ci si guarda indietro, ci si accorge del troppo tempo gettato inutilmente!

Il tempo vero, quello che rimane della nostra vita, è il tempo in cui noi abbiamo voluto bene, o a una persona, o a delle persone..., ma soprattutto a Dio: questo è il tempo primario.

Quanti minuti su 1440 noi li diamo a Dio?

Dissipazioni vuol dire dispersioni di energie in attività secondarie.

L'attività primaria è costruire e prepararsi per la Vita eterna, la Vita che durerà per sempre e nella quale noi dovremo rimanere.

La casa occorre per vivere qui sulla terra, ma non occorre in eterno...; il "garage" ci vuole, ma non occorre in eterno... E' solo la Vita eterna che dura in eterno: il Regno di Dio.

L'attività primaria dunque è quella che noi facciamo per arrivare al Regno di Dio. Noi invece sprechiamo il nostro tempo in attività secondarie. Non parliamo poi dei bambini...: rovinati completamente! Al lunedì non resistono alle ore di scuola per il sonno perché i cari genitori hanno imposto loro due ore, o due ore e mezza di macchina per andare... (non si sa dove), con fermata in trattoria... (e i bambini stanchi e annoiati perché preferirebbero essere altrove...), poi altre due ore e mezza per tornare...

Per i bambini il lunedì è un giorno disgraziato perché i genitori non capiscono niente: dissipazioni di energie invece di ripresa di energie!

Non mi stancherò mai di ripetere che la restaurazione del corpo avviene attraverso il riposo, la restaurazione della psiche attraverso la bellezza, la restaurazione dell'anima attraverso la preghiera. Se, al sabato e alla domenica, non si mettono a posto queste tre cose, i ragazzi diventano dei "robots": ora c'è la piscina, ora c'è la scuola di inglese... Io (come insegnate) li sento i ragazzi dire: "Basta con tutti questi impegni!". Invece i poverini hanno delle mamme "esaltate" che si realizzano attraverso loro! Lasciateli vivere, lasciateli riposare: date loro il tempo della ricreazione, cioè di fare quello che a loro piace. Bambini che ora vivono con l'agenda dei genitori, e che poi diventati grandi non riusciranno a fare a meno di una loro agenda!

Vita questa che a Milano è quasi d'obbligo; girate un poco l'Italia e vedrete che gli altri sanno vivere meglio, anche se i milanesi si credono più "intelligenti", anche se "producono" di più, anche se mandano i soldi a "Roma ladrona...". Ma chi ci obbliga a questo tipo di vita? Negli altri posti vivono meglio pur con meno "ammennicoli".

Dissipazioni di energie per attività che non sono primarie perché non rivolte alla realizzazione della Vita eterna!

Energie sprecate per delle urgenze che non esistono. Quando vi vien detto: "E' cosa urgente!", non credeteci: è solo qualcosa che interessa all'altro. Non si deve confondere l'urgenza con la necessità. Certe cosa sono necessarie, quindi anche urgenti, ma certe cose che vengono dette urgenti, non lo sono perché non necessarie.

Dispersioni di capacità: quante attitudini non valorizzate! Le attitudini richiedono la tecnica. Ci sono tanti ragazzi che vorrebbero imparare a suonare uno strumento, ma non hanno la pazienza di studiare... Occorre la teoria, occorre la tecnica, occorre sacrificio.

Le capacità si acquistano esercitandosi (naturalmente nelle cose che servono), ma bisogna che i genitori sappiano "vedere" veramente quelle che sono le attitudini dei figli. Oggigiorno si usa pensare di saper fare tutto, però quando si presenta qualcuno per un lavoro e dice di saper fare tutto non viene assunto... perché si presume che in verità non sappia fare niente. E' giusto che un figlio vada a scuola, ma una scuola che gli è "congeniale", e una sola!

Il Signore parla anche di ubriachezza. Ubriachezza vuol dire mancanza di misura. Bere è normale, è bello, ma bere troppo è male. Non è il bere che è un male, è male il troppo bere. E il "troppo" vale per tutto: il "troppo" di tutto è male.

Il "troppo" di cibo, il "troppo" di svago, il "troppo" di sesso producono ubriachezza: l'individuo rimane frastornato.

Analizziamoci quindi: abbiamo delle idee fisse? Abbiamo dei paraocchi che ci permettono di vedere solo quello che ci piace? In caso affermativo rischiamo l'ubriachezza.

Ci sono poi gli affanni. Il Signore dice: "Ogni giorno è sufficiente che abbia la sua pena e le sue preoccupazioni". Se ci si preoccupa delle cose passate, non serve perché sono passate; se ci si preoccupa delle cose future, non serve perché non sai se accadranno. Bisogna "occuparsi" ma non "preoccuparsi" perché il "pre" è superlativo.

E' giusto prevedere le cose, ma non bisogna preoccuparsi di esse. Invece di solito ci si affanna (si corre con affanno) per un futuro che non è nelle nostre mani, o per un presente che non sempre si può cambiare.

Occorre saggezza per capire ciò che si può cambiare da ciò che non si può cambiare; occorre fortezza per cambiare ciò che si può cambiare; occorre pazienza per accettare ciò che non si può cambiare.

Bisogna fare attenzione a due pericoli, o meglio a due trabocchetti, primo tra questi la superficialità. Petra Russel scrive: " Ciò che differenzia l'uomo civile dal selvaggio è che l'uomo civile si sforza di prevedere e influenzare, in un certo qual modo, il suo futuro. Per essere davvero civili è necessario saper valutare le conseguenze delle proprie azioni, in modo da compiere solo quelle che permettono e promettono il miglior futuro possibile. L'uomo sottovaluta il suo intelletto, e lo sottovaluta perché usandolo non come dovrebbe, e quanto dovrebbe, non ne conosce i poteri, i quali sono di una vastità immensa, prodigiosa e sbalorditiva".

La superficialità non permette il ragionamento. Ne è un esempio la televisione, la quale deve dare messaggi immediati per non permettere il ragionamento; la superficialità è mistificazione ed è quindi contro il ragionamento.

La superficialità porta anche all'incostanza della quale parlavamo prima.

Il celebre tenore Beniamino Gigli, a un giornalista che gli chiedeva come avesse fatto a raggiungere un così alto grado di perfezione nel canto, rispondeva: "Studiando! Datemi un ragazzo normale, con normali polmoni, con normali corde vocali e con... una volontà di ferro, e io vi darò Beniamino Gigli".

La superficialità non porta alla volontà ferrea.

Ulteriore pericolo: la presunzione. Ciascuno di noi, anche senza volerlo, può presumere.

Presumere vuol dire credere o pensare di poter fare una cosa pur non essendo capaci di farla. Se io dico: "Riesco a sollevare sessanta chili", e poi li prendo e li sollevo, non sono un presuntuoso perché realmente lo so fare. Ma se dico: "Posso sollevare sessanta chili", e poi non ce la faccio, sono un presuntuoso.

Nella vita ci sono tanti presuntuosi; presuntuosi perché si fanno imbambolare dai desideri: siccome desiderano una cosa, presumono di saperla fare.

E la presunzione porta a ritenersi infallibili! Il Papa infallibile? Figuriamoci! Qualche incertezza sull'infallibilità del Papa, ma molta certezza sulla propria infallibilità!

L'infallibilità! Quante donne che si credono infallibili! Quanti uomini che si credono infallibili! Quanti giovani che si credono infallibili!

La presunzione porta a voler fare per forza tutte le esperienze personalmente! Ho sentito dire sovente dai giovani: "Ognuno deve fare personalmente le proprie esperienze".

Ad uno di questi giovani, qualora fosse giunto all'età di settant'anni vorrei poter chiedere: "Adesso sai che cos'è la vita, hai fatto tutte le esperienze, sai come deve essere vissuta, ma... hai settant'anni e sei prossimo a morire: cosa ti serve in questo momento tutta la tua esperienza. Era a vent'anni che ti serviva l'esperienza!"

E' con grande amarezza nel cuore che muoiono tutti quelli che non hanno voluto mettere a frutto le esperienze degli altri; è con grande amarezza che tanta gente muore dandosi dello sciocco perché non ha saputo approfittare dell'esperienza degli altri, e perdendo tempo, ha percorso un cammino già percorso da altri.

Il Signore ci ha detto: "Che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita, e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso".

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