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Caro don Stefano, ancora una volta ci
hai sorpreso con la tua imprevedibilità. Quando tutti aspettavamo il
tuo rientro, dopo un breve periodo di malattia, quando ci eravamo
organizzati per farti dirigere il concerto del prossimo 3 aprile,
anche da seduto, ecco la tua decisione, a nostra insaputa, concordata
con il Padre Celeste: vengo da Te Signore, per cantare le lodi eterne,
insieme a Tuo figlio Gesù e con la materna presenza di Maria.
E’
stato il tuo grande desiderio di vedere il “vero volto di Dio” che
hai sempre ricercato in ogni persona che hai incontrato nel tuo
itinerario terreno. Nella tua geniale inventiva non potevi che
scegliere il giorno della “festa del papà”, il 19 marzo, per
salutarci con quel tuo sorriso pieno di serenità e di gioia che hai
saputo trasmettere ad ognuno di noi, soprattutto nei momenti più
difficili della vita.
Sei stato un punto di riferimento per molti di
noi, sei stato un padre spirituale ed umano al quale poter confidare
le nostre preoccupazioni, i nostri dubbi e ricercare con te le
soluzioni che tu sapientemente orientavi verso la strada del Signore.
Hai educato schiere di giovani, con l’insegnamento della musica
nelle scuole e l’animazione alla gestualità nei momenti di incontro
con i giovani della Diocesi. Il rapporto privilegiato che avevi con i
bambini e con i ragazzi ti dava continuamente quella energia così
straripante che ti permetteva di comporre musiche e di eseguire
melodie all’organo con la bravura che tutti ti hanno sempre
riconosciuto.
Ci hai insegnato che ogni persona deve mettere a frutto
i carismi che il Signore le ha donato e tu sei stato fulgido esempio,
componendo centinaia e centinaia di brani musicali che intere
generazioni hanno cantato e continueranno a cantare.
Il tuo
appassionato richiamo alla presenza di Gesù in mezzo a noi ci ha
fatto capire che senza il “pane degli Angeli” la vicenda umana
diventa una inutile avventura.
La tua devozione per Maria si è trasformata in dolci note musicali
che, ogni volta che si ascoltano, inondano l’etere di una gioiosa
armonia. Geniale la composizione musicale della preghiera di San
Bernardo, tratta dal canto XXXIII del Paradiso di Dante dal titolo
“Vergine Madre, figlio del tuo figlio” E la tua lode per il
Signore non poteva che culminare in un brano composto il 2-1-1994 (così
hai scritto di tuo pugno) dal titolo significativo “Lui è Dio”.
La
tua inventiva è diventata espressione artistica con la creazione dei
“recitals”, che hanno permesso di diffondere il messaggio
evangelico in modo del tutto originale, con canti e brani recitati
della parola di Dio Il tuo carattere riservato e la tua bontà
d’animo ci hanno sempre nascosto le preoccupazioni ed i dolori che
ti abbiamo procurato e che, nella tua paterna amabilità, ci hai
sempre perdonato.
La tua passione per Gesù, ti ha portato a
ripercorrere più volte le strade dove Egli ha vissuto, per
“sentire” la presenza del Figlio di Dio, che tu avvertivi ancora
viva nelle realtà di quei luoghi.“
La forza dell’uomo è Dio”
dicevi spesso, poche parole per farci capire che non abbiamo altra via
da seguire se vogliamo realizzare la nostra felicità: andare
incontro, con passo spedito ed a braccia aperte, verso la meta per la
quale siamo venuti al mondo: il Paradiso.
E là ti incontreremo di
nuovo, in compagnia di Gesù e di Maria che, insieme ai Cherubini ed
ai Serafini osannanti, ti stanno festeggiando, in
dulce jubilo! Grazie don Stefano per la tua presenza. Siamo stati
dei privilegiati ad incontrarti e forse ce ne rendiamo conto solamente
adesso che non sei più qui con noi.
Ma tu, con il sorriso sulle
labbra, ci dici ancora una volta che il nostro sguardo deve rivolgersi
verso l’alto, per gustare le meraviglie nelle quali tu sei già
immerso e che il Signore ci ha preparato, quando anche noi entreremo
nella vita eterna.
Roberto
Penati
Milano, 20
marzo 2009
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