COMMENTI (SBOBINATI) AI VANGELI FESTIVI

Battesimo di Gesù

Vangelo: Lc. 3, 15-16. 21-22

In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: "Io vi battezzo con acqua; ma viene Uno che è più forte di me, al Quale io non sono degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: Costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco".

Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche Lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di Lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una Voce dal cielo: "Tu sei il Mio Figlio prediletto, in Te Mi sono compiaciuto".

Il periodo natalizio si chiude con questo episodio che apparentemente sembra "fuori posto". Tutti ci si aspettava un ordine cronologico, invece...: ieri la festa degli innocenti (che in realtà è avvenuta due anni dopo la nascita di Cristo), e oggi il battesimo di Gesù che nella realtà avviene quando Lui ha trent'anni. Quale è il significato che sta sotto a tutto questo?

Il significato è che in tutti due i casi, nell'apertura e nella chiusura del periodo natalizio, esiste un fatto importante: si aprono i Cieli e discende lo Spirito Santo.

Il periodo natalizio è preannunziato da un'attesa: "O cieli piovete dall'Alto, o nubi mandateci il Santo". Questa attesa quasi spasmodica": "O se si aprissero i Cieli e Tu discendessi..." viene realizzata, non con la nascita di Gesù, ma con l'annuncio dell'Angelo a Maria Vergine, perché quando Maria accetta -dice il Vangelo- lo Spirito Santo scende su di Lei.

La discesa dello Spirito Santo che dà la vita, che immette la vita in Maria, è una discesa che non è solo per Maria. Lo Spirito di vita discende in ogni essere che genera una creatura, sia che la generi consapevolmente, oppure inconsapevolmente, perché la vita è sempre opera dello Spirito Santo.

I Cieli si aprono con l'annunciazione dell'Angelo a Maria perché in quel momento il Verbo si fa carne: la Realtà divina diventa umana.

Questo periodo, iniziato con l'annunciazione a Maria, si chiude dopo trent'anni, quando lo Spirito Santo scende, non più come Realtà, cioè come Dio che si incarna, ma in apparenza corporea, un qualcosa che tutti vedono: una colomba.

Lo Spirito Santo è presente in Gesù, non in forma corporea: è presente come Persona, Egli stesso.

"Tu sei il Mio Figlio prediletto, in Te Mi sono compiaciuto": sono parole originarie (scoprirete, se avrete la pazienza di "scartabellare" le letterature antiche del regno dei Faraoni). Il figlio del re nasceva come figlio di un padre e di una madre mortale, ma quando saliva al trono, il dio del cielo gli diceva queste parole: Tu sei il figlio diletto, il mio prescelto". Gli egizi interpretavano così queste parole: "Non si capisce il re divino, il Faraone, se lo si intende come figlio di genitori naturali. Il suo mistero lo si comprende solo se si intende che egli è nato non solo per volere dell'uomo, cioè dall'afflusso del sangue nella carne (qui ci rifacciamo al brano di Giovanni: "In principio era il Verbo..."); si capisce il re divino e la sua vita solo vedendolo con gli occhi di Dio, come prodotto unicamente dal riconoscimento da parte di Dio stesso che vuole che quest'uomo esista come un dio.

Vedete dunque il parallelismo, e anche -diciamo- il rituale!

Noi percepiamo il Battesimo di Gesù, nello spirito e nel fuoco, esattamente nella misura in cui vedremo sorgere come una Luce nella nostra vita, cioè la nostra divinità regale.

Se applichiamo a ciascuno di noi ciò che la religione egizia credeva in riferimento al Faraone, cioè la discesa dello Spirito Santo su di lui, sentiremo che la nostra vita è prodotta dallo Spirito Santo: noi siamo prodotti dallo Spirito Santo, quindi, ciascuno di noi, davanti al Signore, è una divinità regale.

Dio desidera che noi si diventi come Lui. Dio è un Padre che desidera che il figlio diventi (accresca) come Lui, o almeno simile a Lui.

il Signore che ci ha fatti a Sua immagine e somiglianza, vuole che la nostra somiglianza si sviluppi, così che ognuno di noi possa diventare un essere divino. Questa Realtà, prima della venuta di Gesù, "era" già nell'aria.

Anche quello che noi chiamiamo politeismo dei greci, dei romani...: i loro dei erano tutti figli di Zeus: divini e non dei! Quindi, è nell'uomo la finalità di diventare progressivamente "come Dio".

E' ovvio che non possiamo diventare come Dio qui sulla terra. La nostra vita sulla terra è solo un inizio, ma poi di Là, la nostra vita poco alla volta si svilupperà e, pur non perdendo la mentalità umana, la arricchiremo però con una mentalità divina, così da arrivare, poco alla volta a ragionare come ragiona Lui.

Dio ragiona in maniera molto più ampia di noi . Dio fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi, e vede il bene anche nel male che l'uomo molte volte compie.

Noi siamo destinati a diventare simili a Lui; questo viene messo in risalto dal fatto che il Cielo si apre, scende lo Spirito Santo e dice: "Questo è il Mio Figlio prediletto..;". Ciascuno di noi può dire, può pensare, può sperare di essere un figlio amato da Dio: qui sta la dignità del cristiano.

Dignità che è superiore a qualsiasi altra cosa: superiore al successo, alla riuscita economica, ai riconoscimenti degli uomini...

Con tanta fierezza noi dovremmo poterci considerare figli di Dio, e con tanto entusiasmo dovremmo poter affrontare la nostra vita.

A questo punto si comprende la diversità tra il battesimo di Giovanni e il Battesimo di Gesù: diversità che viene data dal fatto che Gesù è l'intervento diretto di Dio nella nostra vita.

Anche qualora noi sviluppassimo e applicassimo il battesimo di Giovanni (acqua), la nostra vita non sarebbe completa; noi abbiamo bisogno di un'altra iniziazione per trovare noi stessi e per trovare Dio. non si può arrivare a Dio solo attraverso il "pulire". Anche se noi ci pulissimo, ci lavassimo al massimo, non avremmo una caratteristica divina: saremmo sempre uomini, o meglio, piccoli uomini.

A Dio non si può accedere dal basso: questo è il limite del messaggio di Giovanni. Lui stesso lo fa notare parlando del suo agire, del suo predicare, come di un lavoro di uno schiavo: "Dopo di me viene Qualcuno che ha davvero il potere; Uno che è forte perché toccherà il vostro cuore, non solo con l'acqua, ma con lo Spirito e con il Fuoco".

L'uomo da solo non può elevarsi; lui da solo non può, anche prendendosi per i cappelli, sollevarsi! Ma... un Cielo si apre, e Dio, nella Sua grande misericordia scende verso la Sua creatura perché figlia Sua.

Siamo figli di Dio e Dio vuole che diventiamo come Lui. Concetto che esiste anche in ogni paternità umana: ogni papà desidera che suo figlio cresca e diventi come lui, magari, meglio di lui.

La vera paternità umana consiste nel desiderio che il proprio bimbo cresca e diventi un uomo capace di camminare da solo e di fare cose più grandi di quelle fatte dal genitore.

Qui sta il desiderio di Dio, qui sta il piano di Dio: nelle due aperture del Cielo.

Prima apertura: il Cielo si apre nell'incarnazione del Verbo, e precisamente quando l'Angelo si presenta a Maria e le porta l'annuncio della nascita di Gesù.

Seconda apertura: dopo trent'anni il Cielo si riapre e una Voce dice: "Questi è il Figlio Mio prediletto: ascoltateLo".

Che cos'è il battesimo di Giovanni? Il battesimo di Giovanni è "lavacro": lavare qualcosa di sporco, qualcosa di otturato. Quando si ha un "colabrodo" otturato lo si lava: questo è il battesimo di Giovanni.

Invece il Battesimo di Gesù avviene col Fuoco.

Molte volte l'acqua non è sufficiente per pulire, quindi ci vuole il fuoco (acqua bollente). Per un condotto ostruito dalla cera ci vuole il fuoco.

Queste sono le differenze tra il battesimo d'acqua e il Battesimo di Fuoco: ci sono delle realtà che possono essere sistemate con la nostra volontà, ma ci sono anche delle realtà, che malgrado tutta la nostra buona volontà, difficilmente noi possiamo sistemare, e per farlo abbiamo bisogno dell'intervento di Dio, il Quale riesce a fare delle cose che noi da soli non riusciamo a fare.

Nella vita di ciascuno di noi ci sono degli errori che con la buona volontà si possono "riparare", ma ci sono delle situazioni che non si è in grado di rimettere a posto, ed è a questo punto che occorre l'intervento di Dio e della preghiera. La preghiera è l'unica strada che in certi casi ci rimane per poter continuare a vivere.

Il battesimo di Giovanni deve essere capito, e il segno stesso che lui usa, l'acqua, ci aiuta a capire in che cosa consiste.

Bisogna cercare di evitare un piccolo errore che esiste in alcune impostazioni spirituali: bisogna che i nostri sensi si risveglino e facciano passare la realtà. I nostri sensi sono come dei fori "otturatiÓ.

Noi laviamo il nostro corpo perché possa traspirare, infatti se la pelle è Òincrostata" non traspira, quindi noi la laviamo perché il nostro corpo continui ad essere, ad esistere. Il battesimo di Giovanni significa permettere a noi stessi di fare una vita normale, cioè lasciare che i nostri sensi si risveglino.

Se vogliamo una via maestra verso il misticismo, dobbiamo sederci e... ascoltare, vedere, sentire tutto quello che c'è intorno a noi.

Per ottenere il silenzio è necessario prendere coscienza di tutti i cinque sensi usandoli. Invece... una certa corrente sbagliata ci dice di non usarli; ci dice di rinunciare, di mortificarci. Dobbiamo usare i cinque sensi: usarli, si intende, nella maniera giusta!

Potrebbe sembrare assurdo, ma la strada da percorrere per fare una vera ascetica, (non quella del "Nome della rosa", che non è ascetica ma rinuncia, "autocastrazione"), va percorsa con l'uso dei cinque sensi.

Bisogna saper godere della vita e dei piaceri dei sensi, nella semplicità. Solo in questa maniera noi possiamo sviluppare la straordinaria disciplina dell'animale. Se vuoi essere un asceta devi tornare ad essere un animale, quell'animale che nel candelabro ebraico si contrappone all'Angelo.

Il candelabro ebraico ha sette braccia: uno centrale e tre da ogni lato. Le due braccia estreme sono Dio e la materia che si incontrano in quello centrale che è l'uomo, o meglio, il Figlio dell'Uomo. Le due braccia estreme più interne, sono gli Arcangeli operativi davanti a Dio e il mondo vegetale che si incontrano sempre nell'Uomo. Da ultimo, le due braccia più centrali, l'Angelo e la bestia, che anch'essi si incontrano nell'Uomo.

Tanta gente crede di essere Angelo perché schiaccia la bestia che è in lui!

Bisogna sviluppare la straordinaria disciplina dell'animale. Un animale non mangerà mai troppo...: lasciato nel suo "habitat" naturale non sarà mai in sovrappeso... (come invece succede per i cani e i gatti che vivono nelle nostre case).

Se la straordinaria disciplina dell'animale la applicassimo a noi stessi, staremmo bene, saremmo in salute! L'animale non mangerà mai, non berrà mai qualcosa che non gli faccia bene!

Occorre ritornare a questo tipo di semplicità di vita che è la semplicità del piacere dei propri sensi, i quali non devono essere né accontentati troppo, né "frustrati" troppo, in modo che non si ribellino e scatenino le varie nevrosi tipiche delle persone "pie". Occorre l'ascetica, non la nevrosi!

La maggior parte degli abitanti dei Paesi ricchi ha perso la capacità della semplicità della vita vera, autentica come Dio l'ha creata: la vita animale. Gli uomini vogliono oggetti sempre più numerosi, oggetti sempre più costosi, e non sanno godere delle cose semplici della vita.

La persona che sa godere delle cose semplici della vita non ha bisogno di spendere molti soldi, perché le cose semplici già si posseggono: un uomo e una donna possono godersi reciprocamente. Invece, c'è un "moralismo" che impedisce all'uomo e alla donna di godersi reciprocamente..., e qui sta l'errore: si crede di potenziare lo spirito schiacciando l'animale.

Il battesimo di Giovanni ci deve aiutare a purificare la nostra capacità di usare noi stessi, i nostri cinque sensi.

Qualcuno dirà: "noi abbiamo le conseguenze del peccato originale...": certo ci vuole vigilanza, ma questo non ci deve far pensare di essere dei "manichei".

S. Agostino un po' lo era: purtroppo la spiritualità "agostiniana" ha "picchiato" parecchio nell'ambito della Chiesa e ci ha prodotto un "bel" Lutero e un po' di gente nevrotica.

Il concepire che tutto ciò che è materia è male, e tutto ciò che è spirito è bene, vuol dire dimenticare che il peccato di Satana è un peccato dello spirito. Satana non aveva il corpo, e questo dimostra che si può peccare anche con lo spirito, con la superbia, con l'orgoglio, con la sete di potere.

Le persone che reprimono il corpo hanno poi dei difetti nello spirito molto grandi. Gesù stesso ha parlato del pubblicano in fondo alla Chiesa e del Fariseo davanti...: "Signore Ti ringrazio perché non sono come quello..., io faccio digiuno due volte alla settimana...".

Battesimo di Giovanni significa "pulire" tutti i canali: "Raddrizzate le vie...". Bisogna raddrizzare la nostra "via", il nostro modo di vivere per ritornare alla semplicità: la semplicità dei Padri del deserto, dei contadini che ci farà ritrovare la gioia in noi stessi.

Ma... come abbiamo detto all'inizio, anche se facessimo tutto questo, non sarebbe però sufficiente, ed è per questo che il Cielo si "apre".

L'ascetica è una preparazione che però ad un certo punto ha bisogno della mistica, cioè del "contatto", del rapporto con Dio. Di questo Dio che scendeva nel giardino dell'Eden a parlare con Adamo ed Eva e passava una parte del Suo tempo con loro.

Il battesimo di Giovanni prepara, ma... poi arriva il Battesimo di Gesù: "Questo è il Figlio Mio prediletto nel Quale Mi sono compiaciuto".

Cerchiamo di pensare a questa Realtà per chiudere psicologicamente il periodo natalizio, non solo riponendo il presepio, non solo spegnendo le lampadine che illuminavano le vie, non solo guardando con malinconia ai segni di gioia dei giorni passati, ma pensando che la vita continua perché in noi c'è "qualcosa" di grande e di dignitoso: la nostra somiglianza con Dio.

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